Il sonno polifasico: dormire meno per essere più ricchi.
La maggior parte di noi ha ricevuto un'educazione al riposo del tipo monofasico, ossia ci hanno insegnato che è necessario dormire almeno 8/10 ore per riuscire ad affrontare bene le ore diurne.
Ma siamo realmente certi che questo sia il metodo migliore per affrontare la quotidianità?

Molto spesso ci capita di pensare "le giornate sono troppo corte per fare tutte le cose che vorrei", oppure "mi servirebbero giornate di 48 ore".
Questo succede perché non
è detto che il sonno monofasico sia effettivamente vantaggioso per
tutti, molto dipende dalle esigenze soggettive, ad esempio chi
intende svolgere molte attività durante la giornata dovrà
necessariamente ottimizzare al massimo le 24 ore disponibili.
Per i più esigenti esiste
infatti il sonno polifasico (notoriamente
praticato da personaggi di spicco come Leonardo da Vinci, Thomas
Edison e Napoleone).
Il sonno polifasico è una
pratica che consiste nel dormire poche ore ma con intervalli
abbastanza regolari durante la giornata. E' una tecnica che guarda
più alla qualità del sonno che la quantità.
Quando scegliamo un sonno
monofasico, scegliamo di dormire per 8/10 ore di seguito.
Considerando che anche il lavoro porta via 6/8 ore , vien da sé che
il tempo rimanente per la cura di noi stessi o per coltivare i nostri
interessi risulta essere davvero limitato.
Scegliere un sonno
polifasico significa ridurre le ore di sonno fino a 3 / 4 ore
frazionate durante tutta la giornata . Questo metodo offre gli stessi
vantaggi del sonno monofasico, ma facendoci recuperare tanto tempo da
dedicare ad altro.
Le fasi del sonno sono
tre: prefase, fase REM, sonno profondo. Con il metodo polifasico si
impara anche ad ottimizzare le fasi del sonno, lasciando inalterata
solo la fase REM (cioè impariamo ad entrare direttamente nella fase
REM senza passare per la prefase ed evitando il sonno profondo).
Possiamo calcolare il
sonno in cicli da 90 minuti per 3 o 4 volte al giorno.
I vantaggi sono notevoli, in quanto permette un arricchimento interiore, grazie al maggior tempo che si ha a disposizione per approfondire le proprie passioni, migliora la qualità del sonno, la concentrazione, riduce la stanchezza.
Ovviamente non è pensabile riuscire a reggere questi ritmi fin da subito, ma sarà necessario un allenamento graduale.
Ecco un esempio:
dormiamo 4 ore e mezzo, ci
svegliamo e ci sforziamo di fare qualcosa. Prima di andare al lavoro
possiamo fare un piccolo riposino di 15/25 minuti. Cerchiamo di fare
lo stesso anche dopo la pausa pranzo se possibile, altrimenti
cerchiamo di chiudere almeno gli occhi. Alla fine della giornata
lavorativa cerchiamo di dormire subito (anche prima di tornare a
casa) per almeno 15 minuti.
Una volta abituati ad
ascoltare i ritmi avremo una vita molto più produttiva e ricca.
Esistono delle tecniche
propedeutiche, una fra tutte la stimolazione cranio-sacrale.
Questo tipo di massaggio permette di espandere lo spazio interiore,
eliminando le energie pesanti che impediscono di dare un ordine al
corpo.
Fare
spazio ci permette di attivare la strategia del riconoscimento dei
ritmi.
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